Prof. Pietro MORTINI

L’acromegalia è un quadro clinico patologico derivato dall’esposizione dell’organismo ad un eccesso di ormone della crescita (GH) causato da un adenoma dell’ipofisi.

L’acromegalia deve essere distinta dal gigantismo ipofisario in cui l’ipersecrezione di GH inizia prima della saldatura delle epifisi ossee.

I sintomi e i segni clinici che indicano l’acromegalia sono innumerevoli, ma si manifestano circa 10 anni dopo l’insorgenza della neoplasia ipofisaria.

Sintomatologia dell’acromegalia

Le principali manifestazioni legate a un elevato livello dell’ormone della crescita includono:

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Acromegalia: Sintomi legati a Macroadenomi

I macroadenomi che crescono all’interno della cavità cranica possono causare una compressione del chiasmo ottico con conseguenti problemi visivi tra cui:

Altri problemi visivi includono:

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Diagnosi per l’acromegalia

In caso di sospetta acromegalia le indagini diagnostiche consigliate prevedono generalmente sia esami di laboratorio che strumentali.

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Test ormonali per l’acromegalia

Si possono effettuare test ematologici per verificare se la concentrazione plasmatica di IGF-1 è elevata. In alcuni rari casi, generalmente in donne nel periodo pre-menopausale, i livelli di GH possono risultare elevati anche se quelli di IGF-1 risultano normali. Questo è un fenomeno estrogeno-resistente.
Normalmente il livello di GH aumenta e decresce in modo significativo durante la giornata. Questo influisce su una corretta diagnosi perché:

L’ormone IGF-1 è rilasciato in modo più continuo e quindi i suoi livelli non accrescono o decrescono velocemente: per questo la misurazione del valore di tale ormone facilita l’individuazione dell’acromegalia.

Risonanza Magnetica (RM)

La Risonanza Magnetica può essere utilizzata per analizzare l’ipofisi.
I tumori di dimensioni più ridotte possono, infatti, non essere visibili con una TAC.
La maggior parte dei tumori GH-secernenti sono macroadenomi.

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Possibilità terapeutiche nell’acromegalia

I diversi approcci terapeutici dell’acromegalia possono dipendere da:

Le possibilità terapeutiche includono:

Trattamento chirurgico dell’acromegalia

In caso sia necessario l’approccio chirurgico, in genere l’approccio scelto è quello della resezione transsfenoidale con tecnica endoscopica endonasale mini-invasiva.
Tale procedura permette la rimozione del tumore riducendo al minimo le complicanze, i tempi di degenza e gli effetti collaterali.
Tale procedura richiede però personale specializzato e attrezzature dedicate.
Nel caso di tumori molto estesi può invece essere necessario un intervento chirurgico di craniotomia per poter meglio raggiungere il tumore e garantirne l’esportazione.

Trattamento farmacologico dell’acromegalia

In taluni casi specifici il trattamento farmacologico può essere indicato come approccio iniziale al posto della chirurgia.

I farmaci utilizzati possono essere:

Chirurgia Stereotassica per casi di acromegalia

Nei casi in cui sia l’intervento chirurgico che l’approccio farmacologico non siano risolutivi, la radiochirurgia stereotassica può rappresentare una valida alternativa.