Prof. Pietro MORTINI

La condizione chiamata sclerosi temporale mesiale è strettamente correlata all’ epilessia del lobo temporale, un tipo di epilessia parziale (focale) in cui il punto di inizio della crisi può essere identificato all’interno del lobo temporale del cervello.

La sclerosi temporale mesiale è la perdita di neuroni e la fibrosi della porzione più profonda del lobo temporale ed è associata ad alcune lesioni cerebrali.

Il danno cerebrale da lesione traumatica, infezione, tumore, riduzione di apporto di ossigeno al cervello, o convulsioni non controllate si pensa possa causare la formazione di tessuto cicatriziale, in particolare nell’ippocampo, una regione del lobo temporale. La regione comincia ad atrofizzarsi; i neuroni muoiono e si forma del tessuto cicatriziale.

Si ritiene che questo danno sia una causa importante di epilessia del lobo temporale. Infatti, il 70% dei pazienti affetti da epilessia del lobo temporale ha un certo grado di sclerosi temporale mesiale. Sembra inoltre che la sclerosi temporale mesiale possa essere aggravata da crisi epilettiche aggiuntive.

Sintomi

La sclerosi temporale mesiale di solito si traduce in una epilessia parziale (focale). Questo tipo di epilessia può causare una varietà di sintomi quali

Le crisi di solito sono localizzate nel cervello, ma possono diffondersi a diventare crisi generalizzate, che coinvolgono l’intero cervello e possono causare una improvvisa perdita di consapevolezza o di coscienza.

Diagnosi

I cambiamenti associati alla sclerosi temporale mesiale di solito sono identificabili con una Risonanza Magnetica (MRI).

Trattamento

La valutazione dell’entità della sclerosi temporale mesiale è importante perché può essere un buon indicatore del risultato nei pazienti sottoposti a lobectomia temporale volta a ridurre le crisi. In questa procedura, la parte del cervello contenente il punto in cui iniziano le convulsioni viene rimossa.

I migliori risultati per la chirurgia sono in pazienti con sclerosi temporale mesiale su un solo lato del cervello. Inoltre, i risultati migliori si ottengono con la rimozione completa delle strutture temporali mediali sclerotiche.

Questo è l’ unico intervento chirurgico più comune per i pazienti con epilessia refrattaria a terapia medica, ha un alto tasso di scomparsa delle convulsioni ed è associato ad una bassa incidenza di nuovi deficit neurologici severi.

 

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